Schermata 2018-02-02 alle 12.34.44.png

L'Officiel Hommes Italia #8

H20 // Particolari

 
L'OHI 8
 
 

H2O

// Intervista a Alessandro Piu, Elia Luini, Michele Benedetti e Luca Dotto//

Corpi diversi in un unico habitat. Un Legame indissolubile, quasi necessario. Si è portati a muoversi con sicurezza nel proprio ambiente, senza incertezze, usando esperienze, traumi e gioie che, giorno dopo giorno, ci rendono più forti. Nessuno è padrone del proprio habitat: esiste solo chi è più bravo a sfruttarlo per raggiungere l'obbiettivo. 

Le grandi storie cominciano sempre da un ricordo, bello o brutto che sia, un qualcosa che colpisce e segna. La curiosità è alla base, seguita subito dopo dal coraggio che si ha nell’intraprendere o abbandonare una strada. Quando si è bambini, si è incoscienti, si è più audaci, proprio perché si vuole provare tutto ciò che di nuovo ci circonda. Proprio da bambini, può succedere di ritrovarsi soli in un posto e doverne uscire, ed è proprio qui che è cominciata, per i nostri personaggi, la storia della loro passione e della loro vita nell’acqua. Da un lato una piscina velocemente attraversata dalle bracciate di chi ha galleggiato per la prima volta a quattro anni, Luca Dotto, o interrotta, nella sua apparente calma, dalle spettacolari entrate di Michele Benedetti, che ci racconta come, al suo primo appuntamento con l’acqua, l’iniziale terrore del non toccare svanì a favore di una sensazione di serenità che non l’avrebbe più abbandonato. Dall’altro lato il mare, per chi ci è nato, come Alessandro Piu, surfer sardo, nella cui mente è rimasto impresso il primo duello con l’acqua e la sua tavola, su cui balzò in piedi per istinto a dieci anni appena sentì la spinta dell’onda, e da cui non è praticamente mai più sceso. Infine un lago, dove Elia Luini ha costruito il rapporto strettissimo tra la sua barca che scivola sull’acqua e la natura.

L'OHI 8
 

I legami, quelli indissolubili, si creano senza un motivo per chi magari ci si ritrova dentro da sempre, come Alessandro Piu, figlio di un pescatore, che ha fatto del mare e dei cambiamenti che esso può avere un’arma da sfruttare con furbizia durante la sua adolescenza: “Quando il vento lo permetteva, ero sempre sulla tavola a fare windsurf con mio padre, quando invece c’era bonaccia era il momento della traina. Il Surf è arrivato a completare il mio modo di interagire con l’acqua e con le onde.”.

Non va sempre così, perché i rapporti stretti possono anche crearsi con il tempo, come quando si incontra una persona e si rimane affascinati. Così è stato, infatti, per Luca Dotto: “Allenamento dopo allenamento, gara dopo gara, il mio rapporto con l’acqua si è solidificato. E’ come parlare di una vera relazione: ci siamo incontrati, conosciuti, frequentati e poi innamorati, non potendo più fare a meno l’uno dell’altra.”

Un rapporto, inoltre, è fatto di tenacia, dedizione e quotidianità, che per l’atleta si traduce nell’allenamento agonistico, in cui bisogna mettere le basi per costruire un qualcosa che poi, in realtà, si sviluppa in pochissimo tempo nei secondi di gara, una prova che non hai la possibilità di vivere spesso e in cui ti giochi gli sforzi di anni.

Dalle parole dei nostri personaggi, la relazione che si ha con questa particolare scansione del tempo è relativamente stressante, è più che altro il modo in cui si affronta l’allenamento a determinare il giusto rapporto con l’alternarsi di brevissimi e lunghissimi momenti.

 
L'OHI8
 

Racconta Michele Benedetti: “Penso spesso a questa proporzione del tempo che scandisce la mia disciplina. La soluzione è non farsi sopraffare dallo stress, ma usare il sorriso durante l’allenamento, sfruttando al meglio quelle ore, senza mollare, perché, infondo poi, ti ritorna quello che vali e il saper rispettare l’acqua fa la differenza.”

Questo rispetto dell’acqua nasce prima di tutto dallo studio che si fa di essa, proprio perché, secondo il grado di conoscenza che si ha, si può riuscire a sfruttarla a proprio favore, specialmente nel momento più intimo che si crea tra l’atleta e il suo habitat, riassunto nelle parole di Elia Luini: “Quei pochissimi secondi prima di partire, nel momento che precede la gara, si studia l’acqua, per cercare di capire che scherzi può farti. Il bene o il male che puoi trarre da essa dipende dalle circostanze, proprio perché è mutevole. Si cerca, allora, di coglierne il cambiamento e ricavarne solo dei benefici”. 

Parte del fascino dell’acqua risiede appunto nella sua mutevolezza. I rumori che essa provoca hanno in sé qualcosa di magico. Se da un lato ti danno il ritmo per proseguire al meglio nella competizione, come il susseguirsi delle bracciate per Luca Dotto o lo scivolare armonico della barca per Elia Luini, dall’altro possono anche completamente sparire. Infatti, succede che quando la concentrazione è alta, il tuono che un’onda provoca riesce addirittura ad annullarsi una volta che Alessandro Piu ve ne fa parte con la sua tavola, oppure, analogamente per Michele Benedetti, quella che solitamente è una sensazione sorda e ovattata, come lo stare in apnea, non esiste durante la gara, perché i rumori esterni, la concentrazione e l’emozione della quantità di persone presenti, vengono con te sia nei secondi che sei o ti stacchi dal trampolino, che in quelli in cui ti immergi.  

Come tutte le relazioni, anche quella con l’acqua ti segna ed il corpo degli atleti è la prova visiva di questo rapporto. Un corpo scolpito da anni di allenamenti al fine di poter raccogliere i migliori risultati dall’acqua, un corpo che il più delle volte è normalmente scoperto per l’atleta, che vive la sua fisicità senza problemi, proprio perché abituato a vedere se stesso e i suoi compagni di squadra in una normale esposizione del proprio corpo che diventa il mezzo da sfruttare al meglio per vivere l’acqua. Farsi immortalare a quel punto è un’esperienza nuova, ma per nulla imbarazzante, soprattutto perché, a incorniciare quei corpi segnati da una passione, c’è la carezza dell’acqua.


PARTICOLARI

Saint Laurent

LA CRAVATE // Saint Laurent by HEIDI SLIMANE RUBY

Appena sentivo il rumore dei suoi passi, correvo a svolgere quella piccola azione quotidiana che mi rendeva felice: il nodo alla cravatta. Mi piaceva toccare quel tessuto così morbido e delicato - che poi imparai a chiamare seta - e a svolgere, mai meccanicamente, quei movimenti precisi e delicati. Le dita scorrevano su quella superficie che lasciava intendere al tatto la sua lavorazione a righe in rilievo, fino alla stretta del nodo. L'ultimo passaggio era nascondere l'estremità inferiore e quell'etichetta dal nome affascinante: Sain Laurent by Heidi Slimane.

Atelier Ruby

PAVILLON HARAJUKU // ATELIERS RUBY

Una motocicletta bellissima è nulla senza un uomo che la fa correre. Un uomo che sembra quasi un cavaliere grazie a un oggetto tanto essenziale, quanto importante: Pavillon, il casco firmato da Ateliers Ruby. Un incrocio di linee che, come una cascata, avvolge il leggerissimo involucro esterno in fibra di carbonio. L'interno accogliente abbraccia la testa in una morbida e preziosa nappa di agnellino bordeaux che ricorda i sedili delle macchine di un tempo. 

Schermata 2018-03-21 alle 13.25.41.png

OYSTER PERPETUAL YATCH - MASTER // ROLEX

Il fascino di una regata è nella velocità impalpabile con cui scorre il tempo. Una dimensione che scalfisce con precisione i secondi e che nessuno può fermare o battere, ma solo cronometrare o seguire. Un orologio però può accompagnare questa corsa: un oggetto raffinato che scandisce il movimento grazie a due lancette in oro bianco e a una di precisione sottilissima, rossa. Il vetro della cassa è in zaffiro, bordato da una lunetta girevole in platino a far risaltare il quadrante blu con finitura soleil. Il nome è quello della tradizione del tempo prezioso: Rolex. 

L'OFHIT

MODEL 10 // TIVOLI AUDIO

Quella musica meravigliosa era diventata la mia sveglia quotidiana. Era confortante e, al tempo stesso, quel suono così puro rievocava in me ricordi di estati passate davanti al jukebox sulla spiaggia di Nizza. Ero impressionata dalla precisione delle note, dai bassi e dalla potenza che quel piccolissimo oggetto poteva offrire. Se nella forma era un degno discendente delle radio di un tempo, il suono aveva una tale pulizia da illudermi che ogni mattina ci fosse un'orchestra a darmi il buongiorno attraverso quell'elegante radiosveglia rossa e argento firmata Tivoli Audio. 

L'Officiel Hommes Italia

BLU LENS 02504 // PRADA

La luce estiva è fortissima: a volte insopportabile, altre estremamente piacevole. In questa stagione tutto risalta attraverso il colore del sole e la limpidezza della sua aurea. Accade così che una semplice forma, elegante, regolare e pulita basti per schermare lo sguardo, proteggerci e arricchirci allo stesso tempo. Una linea leggera, incastrata in una fibra di nylon profilata di blu e oro a sostenere lenti oscuranti dalla colorazione classica, intramontabile, per degli occhiali da sole che sposano la grafica con l'eleganza del nome che portano: Prada. 

L'Officiel Hommes Italia

DERBY // DIOR HOMME

Un uomo distinto, completamente vestito di blu, ogni giorno affrontava il mare. L'amore per quella barca era immenso e senza paragoni. Il rigore e l'eleganza lo facevano distinguere in mezzo a tutti gli altri uomini vestiti di blu. Proprio quel colore era una sorta di stendardo di riconoscimento che amava personalizzare con un tocco di rosso che, come un accento, si stagliava su quella marea. rifinitura, un dettaglio, come i lacci rossi delle scarpe che indossava in libera uscita: delle stringate in preziosa pelle blu navy che completavano meravigliosamente la sua storia, fatta di continuità e di piccolissimi contrasti racchiusi alla perfezione sotto una firma, Dior Homme. 

L'Officiel Hommes Italia

PORTA IPAD // DSQUARED2

Un oggetto tecnologico dalle prestazioni eccellenti è avvolto da una sottile guaina in gomma apparentemente rigorosa, nera, con un motivo tono su tono che mette in vista la sua firma, Dsquared2. Una arancione va a incorniciare una custodia protettiva e a riprendere un'ulteriore particolarità: una nota sull'origine del marchio, Born in Canada, che fieramente si staglia a creare un gioco fi rilievi e contrasti che inganna e insieme seduce lo sguardo. 

L'Officiel Hommes Italia

EROS // VERSACE

La potenza dell'uomo, degli odori e della sua vigorosità si staglia sul mare, dove le onde salate abbracciano corpi e forme per dare refrigerio al calore. La macchia mediterranea si sviluppa con colori decisi: dal turchese dell'acqua al verde della menta, dal rosso acceso del geranio, al legno dei tronchi. Nella fragranza di Versace Eros tutto questo diventa un idillio perfetto tra un fondo di cedro e muschio, un cuore di fiori e semi, fino alla testa che si sviluppa in un incrocio di freschezza date dall'essenza del limone e della mela verde. 

L'Officiel Hommes IT

REVERSIBILE // CANALI

I racconti di mio nonno sul boom economico sono sempre colmi di entusiasmo e nostalgia. Sentimenti che si rileggono nelle immagini dell'epoca. Uomo alto, elegantemente classico, che, con semplicità, ostenta un dettaglio inaspettato: una cintura di un rosso acceso che lascia intravedere un contrasto interno totalmente bianco, guarnita da una chiusura in metallo del tutto tradizionale. Un nome dell'eleganza italiana dal gusto senza tempo, Canali.  

L'Officiel Hommes Italia

FLAG 50 // Hermès

Un giovane insegue il sogno americano e salpa su una nave per una lunga traversata. .Con lui una borsa colma di speranze e pochi averi. E' il 1930 e quel ragazzo afferra con sicurezza e incoscienza quei manici in pelle, la cui morbidezza incontra la semplicità della tela canvas, contrastata da una banda centrale azzurra che riproduce i colori della famiglia. Come una bandiera, quella della maison Hermès.