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Best of Milano Fashion Week SS25

Jil Sander

La notte in città è quel momento in cui tutto apparentemente si sospende e vive all’interno di luci condensate, pulviscoli di smog e aria bagnata, irrorati da neon freddi a creare un bagliore da seguire per i cuori solitari. Per la collezione primavera estate 2025 di Jil Sander, Lucie e Luke Meier suonano all’unisono un omaggio a questo sentimento metropolitano che come una bolla ci avvolge. In sottofondo il lavoro di Greg Girard e il suo racconto fotografico a inseguire i cambiamenti delle metropoli, prima Vancouver tra il 1972 e il 1982, poi Hong Kong pre tech e le anime che vi si muovono al loro interno. Si srotola così il tappeto di suggestioni visive del duo creativo, passando da figure androgine che omaggiano i look rockabilly e vagamente zooter, fatti di completi over, rever a contrasto, accessori animalier e pioggia di gelatina, a ricordare gli iconici scatti della raccolta fotografica JAL 76 88. Si attraversa poi un tocco di malinconico romanticismo fatto di ricami floreali che si arrampicano su camicie e abiti fascianti, così come l’iconico messaggio Lonely Hearts. Il luccichio di spalline armatura, come dei fari, apre la strada a un gruppo di uscite che replicano gli iconici scatti Dark Car e Silver Grill Cafe. Gli accessori riprendono la sospensione della solitudine metropolitana con borse weekend che non si bada a chiudere, alternate a small e medium size e ad una nuova Cannolo bag in metallo. L’epilogo è il nero, lucido e compatto, illuminato da bouquet fioriti, dove Lucie e Luke Meier costruiscono la loro notte, inseguendo la stessa costante ricerca di Greg Girard.

MM6

Quello che MM6 ha portato in scena per la collezione primavera estate 2025 è il vibrare viscerale che pulsa in un gruppo di corpi sudati di fronte a un muro di casse. In un capannone dove incombe una coltre di condensa fumosa, spiccano figure protette da occhiali a maschera con richiami aviator che seguono la frequenza a 120 bpm della musica techno, intervallata da piccolissimi accordi di grandi classici. Le tinte sono una scala in crescendo dal bianco, abbagliato da accessori argento e oro, passando per toni sabbiosi e verdi desaturati, arrivando al denim e all’immancabile nero. Una sfilata lucida, con tante porzioni di corpo scoperto dalla pelle satinata a abbracciare quel richiamo quasi tribale di una distesa di persone che balla. Tagli sartoriali oversize nei blazer, classici trench beige con piccole gocce che sembrano aver assorbito tutta quella condensa, alternati a impermeabili extra mini e extra long. Poi le classiche pennellate bianche della maison su gilet spalmati e sulla rivisitazione degli iconici boots Dr Martens 1460 a otto occhielli. Il denim diventa il ponte di collegamento dei trattamenti annunciati dall’invito allo show, che chiedeva ai partecipanti di essere letteralmente scarabocchiato, per rivelare le sue informazioni. La stessa nervosa manipolazione rende il denim usurato, sabbiato, poi macchiato e infine pennellato. Cinturoni appoggiati ai fianchi, catene brillanti di strass mille fili che si aggrovigliano su petti nudi e polsi che abbracciano pochette squadrate sui toni satinati, cangianti. Un tank top portato sotto un blazer salvia polvere, urla un messaggio di chiaro omaggio all’empatia della festa: It’s the way you smile baby.

N21

La mitologia Mods degli anni 60, come definita dal sociologo Dick Hebdige, ha un fascino potente, perché spinge a entrare a fondo in un fenomeno che ha forgiato una decade, ridefinendo l’estetica e i sogni dei giovani attraverso la musica e l’eco beat, lasciando dietro di sé una lunghissima coda che arriva fino a noi. Le ragazze raccontate da Alessandro Dell’Acqua per la collezione primavera estate 2025 di N21 “Moodboard personale”, rifacendosi in maniera svincolata alle modette e alle groupies ritratte da Karlheinz Weinberger, ci riportano a quella dimensione stilistica che voleva rompere le barriere e suonare forte. I look sono scanditi da una colonna sonora potente, creando un excursus che rispecchia a pieno l’attitude di parka tagliati a uovo arricchiti da colli teddy animalier o da bottoni a pastiglia che diventano maxi punti luce. Le gambe sono incorniciate da una scala di lunghezze che parte dalle culotte, passa per le forme a tulipano, fino ad arrivare alle gonne a matita, declinate in una gamma cromatica libera: dai colori pastello, alle tinte melanzana, per affondare nel nero. I volumi si gonfiano e sgonfiano, creando una coerente scala di movimento. Si arricchiscono poi di luce e riflessi attraverso l’utilizzo di oro, argento e paillettes ricamate a mano a battere un tempo che ora sembra non così tanto lontano. Collane di perle esasperate nella loro grandezza, ondeggiano sui bassi della musica e si mischiano con sottili sciarpe preppy, ovviamente a righe. Chiude il cerchio un hairstyling perfettamente inquadrato in un’atmosfera che strizza l’occhio al beatnik e al suo groove.

Missoni

Filippo Grazioli ci trasporta in una dimensione caleidoscopio per la collezione primavera estate 2025 di Missoni, fatta di incastri di colori, volumi, forme geometriche primarie e stilizzazioni. L’allestimento preannuncia l’utilizzo di colori block primari, in una distesa di sedute a cubetto. Il suono è un misto ipnotico di sensazioni tribali e tastiere synth, a sottolineare un incontro tra due mondi. Le lavorazioni echeggiano il lavoro di Ruth Asawa e del suo celebre 3D zig zig, declinato su lunghe gonne che in movimento diventano quasi delle spirali rimbalzanti, dei top che sembrano sfogliabili e stampe macro. Il gioco di prospettive è ottenuto con una distesa di lavorazioni parziali della maglia rasata in 3D, sia in bicolore che in monotono. Una cascata di frange in diversi spessori che diventano lunghe visiere, abiti cromaticamente a contrasto che creano illusioni ottiche, fino a trasformarsi in code sfrangiate di abiti costruiti su strettissimi nodi. I tipici motivi della maison, vengono anch’essi ridotti a una cromia primaria, esaltata da fondi bianchi e neri. Gli accessori completano il richiamo geometrico, con un interessante mix di forme che si accumulano tra loro, fino ad abbracciare il corpo, dal collo alle spalle. Un sinuoso gioco di equilibrio tra un razionalismo di colori e forme che ricorda il lavoro di Gerrit Rietveld e la morbidezza della sperimentazione artistica della maglieria.

Ermanno Scervino

Il gioco del colore di una sfilata che combina la leggerezza di lunghi abiti trasparenti ricamati con intimo a vista, a lunghezze essenziali, in un dialogo di volumi che riempiono le spalle. La collezione primavera estate 2025 di Ermanno Scervino è come un racconto di creature fatate che si muovono tra coordinati crochet in tinte pop e completi in maglia con pantaloni flare cut nei toni del pesca, fino ad arrivare alle lavorazioni floreali che decorano dress scivolati e sottili. I capispalla over dal taglio ammiccante e maschile, aggiungono un gusto forte, quasi combattivo, alla leggerezza dell’atmosfera. La tecnica tromp l’oeil regala l’illusione di abiti denim in diverse gradazioni, su corte cappe orientali, doppio petto, trench e chiodi, fino ad arrivare al tailleur in denim dévoré con motivi floreali astratti. Le calzature continuano il dialogo delle proporzioni: sandali alla schiava in corda spessa che si arricchiscono di decorazioni, così come stivali cuissard in tinta, mules mille fibbie e platform. Le borse giocano con le dimensioni delle forme di city bag con manici a contrasto, secchielli morbidi e mini clutch. Una narrazione che parla di gioco, sensualità e delicati rimandi alle rivoluzionarie decadi della bellezza femminile: gli sfrontati anni sessanta e i libertini settanta.

Genny

In uno spazio bianco ottico, dove si staglia una grande orchidea bianca scultorea in bronzo dipinto, firmata Marc Quinn, va in scena un’omaggio alla natura e alla suo flora, che esalta le fisicità eteree portate in scena da Sara Cavazza Facchini per la collezione primavera estate 2025 di Genny. Come in un giardino incantato una scala di colori pastello sui toni del rosa confetto, giallo zafferano e un tenue lilla, tinge volumi morbidi e scivolati che si completano a elementi di costruzione sartoriale, come boy suit e blazer over senza maniche. Le tinte hanno dei picchi sulle note del lampone, del cobalto e arrivano fino all’assolutezza del nero e del bianco. Tessuti impalpabili costruiscono abiti annodati sul davanti o arricchiti da applicazioni floreali in rilievo. Sempre le applicazioni, questa volta gioiello, diventano una cascata di micro e maxi bagliori a costellare i look centrali della collezione. Le bretelle diventano il pretesto per giocare con delle perle over a sostenere pantaloni sartoriali a vita alta o a rifinire la scollatura sulla schiena di leggerissimi abiti da sera. Mille righe, bordature e rigati colorano camice, gonne di sottile twill e shorts, mentre una stampa foliage e floreale che omaggia il lavoro di Bosch, avvolge una morbida cappa. Un’ode alla fioritura che può tingersi di infinite colorazioni e sensazioni.

Ferrari

Un’onda sinuosa di colori, contrasti di volumi e pesantezze, una voce corale che esplora sette anni del brand. Questi gli elementi visivi e sensoriali della collezione primavera estate 2025 di Ferrari sotto la guida di Rocco Iannone. Una nuance caramello si declina su capi sartoriali e look impalpabili. Punte color ruggine, regalano un armonico contrasto cromatico profondo, sottolineato da mini case bauletto e guanti da guida. La pelle radica lucida sui toni terrosi, si ispira ai volanti degli anni 70 e sembra tingersi di tracce del tempo che, come segni indelebili del passaggio, colora squadrati biker crop e pantaloni dal taglio regular. Tute intere abbracciano corpi maschili e femminili, introducendo la colorazione intensa del verde oliva. L’utility wear si unisce al lusso di gioielli oro e argento arricciati, maxi e rigidi. Poi il giallo limone fa il suo ingresso su una tavolozza che lascia spazio a pattern astratti dipinti sulla seta di gonne scivolate. Le lavorazioni del denim creano un contrasto bidimensionale che fa collidere un effetto usura sfilacciato, con un classico motivo gessato. Occhiali a mosca guardano al richiamo space age. Si torna ai toni caldi chiave del brand, con una chiusura in rosso amaranto che si trasforma in un ricamo prezioso nei patch macramè dell’iconico cavallino su una gonna a matita cangiante “one-of-a-kind”. Le frange di una coda che si muove veloce, sono applicate a chiusura di sandali stiletto che camminano su una strada immaginaria, dove la polvere che si solleva al passaggio smette di coprire per illuminare.

Andrea Adamo

Il ricordo di un viaggio porta con sé sensazioni e flash di immagini. Il bagliore descritto da Andrea Adamo per la sua collezione primavera estate 2025, racchiude sensualmente tutto questo. Su un suono ipnotico fatto di richiami alla natura, tamburi e piccoli tocchi di sonorità elettroniche, va in scena una danza di corpi perfetti, al limite dello statuario, lucidi, che si imprimono nella mente come le chiare immagini di quel ricordo. La nuance essenziale dei toni terreni, definisce i volumi baloon di gonne e pantaloni in georgette, maglieria fasciante declinata nei classici cut out del brand, arricchita da paillettes luminose e frange che si muovono vorticosamente a ogni passo. Bra seamless incorniciano la pelle lucida e si incastrano armonicamente a creazioni dall’apparenza più rigorosa, ma egualmente sensuali e potenti: one piece suit con spalle squadrate, stretti in vita da alte fasce elastiche che riprendono il guardaroba intimo. Completa il tutto una stampa trompe l’oeil effetto nudo integrale, applicata su abiti, gonne e top. Bomber aviator giocano su un tracciato di volumi di diverse lunghezze in un’armonia di contrasti. I maxi gioielli in lucente metallo che alternano il minimalismo geometrico al massimalismo più sinuoso, completano il bagliore di un’immagine evocativa che, come una miraggio, funge da folgorazione concreta..